Origami, le basi della tecnica
Dopo aver imparato un po’ la storia di questa tecnica e prima di cimentarsi con il nostro primo origami, bisogna conoscerne i simboli e le pieghe base.
Ovviamente, come per tutte le tecniche, è meglio iniziare con degli origami semplici per poi passare a modelli via via più complessi.
Le pieghe base
Il procedimento per la maggior parte degli origami si può suddividere in passi più semplici costituiti da un succedersi di pieghe. Le principali sono:
- “piega a valle”, ottenuta piegando il lembo del foglio in modo che all’osservatore la piega così ottenuta formi un avvallamento;
- “piega a monte”, ottenuta piegando il lembo del foglio in modo che all’osservatore la piega così ottenuta formi uno spigolo;
- “piega a fisarmonica” o “doppia piega semplice”, costituita da una piega a valle ed una a monte successiva;
- “piega a libro”, una piega a valle che coinvolge una parte di foglio già modellata da altre pieghe, che viene così mossa lungo una direttrice come, appunto, se si stesse sfogliando un libro;
Inoltre, numerose figure origami prendono le mosse da una forma di base, una figura piana semplice realizzata sempre nello stesso modo e da cui si sviluppa la variazione che porta alla figura completa. Le principali basi sono:
- “base aquilone”, costituita dalla piegatura di due lati del foglio adiacenti allo stesso angolo di modo che combacino lungo la diagonale e poi da una piegatura lungo quella stessa diagonale;
- “base pesce”, una complessa forma il cui risultato finale è un rombo, così chiamata perché da essa si sviluppa in poche mosse la forma della carpa;
- “base quadrata”, una base che assume la forma indicata dal suo nome dopo due successive pieghe a valle di un quadrato lungo le diagonali;
- “base triangolare”, una base che assume la forma indicata dal suo nome dopo due successive pieghe a valle di un quadrato lungo le mediane;
- “base gru”, variante della base pesce da cui prende forma in poche mosse la tradizionale gru augurale;
- “base fiore”, ibrido tra la base quadrata e la base gru da cui si realizza il crisantemo;
- “base busta”, una base che si è diffusa negli anni ottanta ispirata ai passaggi per la realizzazione del crisantemo;
- “base girandola”, un’elaborazione della base busta.
La carta
La scelta della carta è di fondamentale importanza in quanto deve essere sottile e resistente nello tesso tempo.
E’ l’unico materiale che serve per realizzare un origami, insieme a tanta pazienza.
Ecco un elenco di alcuni tipi di carta che sono usati dai più grandi origamisti:
- carta da fotocopie, bianca o colorata, indicata per i principianti visto il costo contenuto;
- carta da legatoria, decorata con disegni colorati e fantasie floreali, indicata per la realizzazione di scatole e di origami modulari;
- carta metallizzata;
- carta velina, sottile e resistente, indicata per i modelli complessi ma sicuramente molto difficile da usare;
- carta sandwich, realizzata incollando uno o più strati di carta velina su sottili fogli di alluminio (come quelli usati in cucina), indicata per i modelli molto complessi;
- carta washi fabbricata a mano, una carta di produzione giapponese che ha un costo elevato, ed è decorata con disegni che richiamano la stoffa dei kimono, indicata per la realizzazione di modelli semplici;
- carta pelle di elefante (o finta pergamena)
Ora che hai capito come funziona l’origami non resta che provarci e per farti iniziare con qualcosa di veramente semplice e alla portata di tutti ti metto qui un video dove ti insegno a fare una piccola scatolina che puoi poi usare per contenere un piccolo regalo o come una piccola bomboniera per i confetti, proprio come ho fatto io la prima volta che l’ho realizzata. Non mi resta che augurarti buon lavoro!
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